Napoli, 22 maggio 2012 – A piazza Garibaldi, torna la polizia municipale. Per due mesi, infatti, la zona della stazione centrale è stata abbandonata a se stessa, perché la polizia municipale era impiegata a Chiaia per la maxi Ztl del mare. Ora con la Ztl “leggera” torna il servizio davanti alla stazione. Centosessanta uomini, giorno e notte, divisi in quattro turni, che coprono tutta l’area tra porta Nolana e piazza principe Umberto.Ma non mancano le polemiche. Le direzioni nazionali dei grandi alberghi lanciano l’ultimatum. Sono pronte ad andare via da Napoli. «Se la piazza continua a essere abbandonata tra degrado, mercati all’aperto, sporcizia e faccendieri siamo pronti a chiudere e a lasciare». Da alcuni giorni, i vigili hanno ripreso il controllo, con un presidio fisso davanti al piazzale della Stazione e con pattuglie di uomini appiedati che perlustrano per l’intera giornata il perimetro della piazza. Il mercato dei rumeni si è dovuto ritirare.Così come, da giorni, hanno fatto dietro front, i venditori ambulanti con i loro carrelli di cartone. Assiepati nelle stradine laterali anche i venditori di “pacchi” e gli asiatici con i loro espositori per le custodie dei telefonini. I marciapiedi sono tornati liberi. I turisti, dopo due mesi di caos, hanno potuto di nuovo camminare nell’area pedonale a loro riservata, non più costretti a trascinare le valigie tra auto e motorini per evitare la merce a terra dei venditori ambulanti. Rimane, però, una falla nel sistema di controllo, una falla che si chiama piazza Mancini. Ai margini di piazza Garibaldi, infatti, ecco le bancarelle con scarpe e borse delle griffe taroccate. Per ogni banco un uomo, fornito di carrellino e di un sacco celeste con la merce. Sono tutti extracomunitari, in prevalenza maghrebini e tunisini. Un’immersione nell’illegalità diffusa e manifesta. Poi, basta tornare in piazza Garibaldi e sembra un’altra città. Da una parte la centrale del falso, dall’altra una piazza intasata di cantieri, ma sorvegliatissima.Intanto, negozianti e albergatori di piazza Garibaldi non stanno a guardare e dicono: «Al sindaco chiediamo un impegno, non ci accontentiamo più di promesse o di presidi che vanno e vanno e vengono».
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